Ho passato un’estate tormentosa nel cuore e nella mente, Vi basti sapere che dopo quasi sei anni di rapporto con una ragazza (di cui tre passati in convivenza), sono approdato a giugno da perfetto single.Non avevo l’intenzione di partire, tanto meno sentivo strane esigenze di fuga dalla realt?, fatto sta che attorno all’inizio di settembre sono rientrato in contatto con una cara vecchia amica sarda.
Dopo un primo momento di approccio virtuale ? iniziata a crescere in me una sensazione positiva, lo scambio di pensieri messi nei messaggi ha iniziato ad intensificarsi, come ci stessimo tendendo un filo.Cos? un giorno di settembre mosso dalla curiosit? di rivederla (ma non solo, avrei rivisto molti amici, un tempo compagni di studio) di punto in bianco decido di partire, cerco un volo low-cost, lo trovo, lo acquisto, e il gioco ? fatto.Sono partito per la Sardegna il diciotto settembre con volo diretto Venezia-Alghero, con una piccolissima valigia 24h carica di curiosit? e rispetto per una terra che mi ha sempre donato tanto, con i suoi profumi, i suoi colori, nei suoi volti e personalit?.
Sbarcato ad Alghero, subito la mente si ? liberata di quell’ovvia quotidianit? che prima la circondava. Dopo una breve attesa, resa lieve dai profumi che gi? mi inebriavano, vedo arrivare andrea, un ragazzo di CastelSardo ex compagno di studi universitari.Mi batteva forte il cuore, da tanto tempo non ci vedevamo, circa 6 anni. Ecco che gli corro incontro, ci abbracciamo e quegli anni vengono spolverati via, come essersi visti il giorno prima.Le chiacchiere in auto sono molte, parliamo e riparliamo per tutto il tragitto, di ricordi e di attese, di ci? che volevamo e di ci? che invece ? stato, di ci? che ? riuscito e di qualcosa andato male.Prima di partire non mi ero prefissato il solito viaggio, non andavo cercando le spiagge paradisiache dell’isola (che comunque ho ritrovato), ma volevo una permanenza tra amici, ritrovarmi in un attuale passato.
E il passato subito mi ha impregnato l’olfatto la vista e le papille, abbiamo pranzato in un casale del 1800, di propriet? della famiglia, oggi in parte ristrutturato e adibito all’affitto delle camere, immerso nelle colline di Sedini, circondato di orti biologici, di animali allo stato brado e di tante pale eoliche, la vista si ? distesa, aperta si ? la mente e il cuore ringraziava.La tavola era indescrivibilmente sublime, ricca di tutto, dei prodotti dell’orto non trattati e carica di piatti frutto di ricette passate di generazione in generazione ancora fedeli alla loro storia e capaci di tanta manualit? contadina.
A tal proposito invito chiunque volesse o aim? dovesse scappare ai ritmi cittadini a trascorrere qui un bel periodo o anche solo qualche giorno, sar? l’animo a ringraziarvi di tanta gioia e relax della mente, e attenzione, agli ospiti ? dato di prelevare qualsiasi cosa dagli orti.Il tempo ? corso veloce in un tripudio di sapori, colori e volti amici, cos? si ? fatta sera e nel ritorno verso CastelSardo un’altra lieta sorpresa, il maestrale bussava alle porte, con la sua grazia decisa che imprime forme e voleri naturali.E’ con esso che ho passato i 2 giorni a seguire, trascorsi i quali quasi mi mancava la sua buona ira, la sua gentile forza che tutto purifica, mentre venivo condotto nei luoghi pi? insoliti, mete mai toccate dai turisti di ogni giorno, insomma, l’altra Sardegna.Insieme alla coppia di amici che mi ospitavano, abbiamo deciso di andare a far visita per qualche giorno all’amica da me ritrovata precedentemente nel virtuale mondo della rete, essendo anche loro amici di vecchia data.
Dopo frenetici preparativi, cercando di risolvere impegni quotidiani visto il periodo di normale attivit? lavorativa per loro (la met? di settembre non ? certo un periodo preposto alle vacanze), siamo partiti in direzione Oristano, e arrivati in serata per la precisione a Torre Grande, abbiamo incontrato Paola per poi assieme raggiungere S’Anea Scoada, localit? marittima incantevole.Altre forti emozioni mi hanno colto inaspettatamente, anche qui con quei sapori tipici dell’isola, non dimenticher? mai l’originale bottarga di Cabras, i formaggi accompagnati al miele, il pesce dal gusto divino, e dulcis in fundo il vino.Nella notte chiacchierando in terrazza guardiamo il cielo, ed ecco passare uno stormo di fenicotteri, il rosa sullo sfondo del cielo blu notte dipinto di stelle, cassiopea ci sorride.Abbiamo trascorso due giorni in un’altra dimensione, con la sabbia di quarzo di Isaruttas, le rovine di Tarros (dove ci siamo anche dedicati ad una missione speciale, ripulire dove passavamo dai mozziconi abbandonati, dalle buste di plastica, dalle bottiglie e quant’altro restituito dal mare perch? non suo), le ex-cave di pietra le “pietre sonore”, le saline.Soffermandoci per uno spuntino a S.Giovanni abbiamo respirato un’aria insolita, il tempo sembrava rallentare tutto e nessuno aveva fretta, ? stata pace dei sensi immersi in colori unici, qui chiunque si fermerebbe a pensare del quanto ogni giorno corriamo e inseguiamo chiss? cosa.Luoghi che in un certo senso ho potuto vedere solo oltre oceano, in Messico, luoghi che tale emisfero hanno saputo rievocare, posti forse volutamente lasciati a s?, ma che se conosci di certo ci vorrai tornare e mai e poi mai potrai dimenticare.Ripartiti, tutti uniti in direzione di casa, breve sosta notturna in quel di CastelSardo.
Cena con vari amici, le solite prelibatezze sarde (e non parlo solo di cibo e bevande), una sana dormita, una giornata in pieno relax e nel pomeriggio via, destinazione Olbia dove raggiungere Roberto che ci ospitava, caricare anche lui in auto e partire per incontrare i vecchi pazzi amici nuoresi. Una nottata in quel di Nuoro tra mille ricordi, mille emozioni e tantissimi amici. Tante volte mi sono chiesto, quante persone hanno visto Nuoro?Una citt? che freme nel suo isolamento, vivissima nella sua solitudine.
Riposati dalle stanchezze, ? arrivato il momento di salutarci con la grande promessa che al pi? presto ci saremmo tutti rivisti. Io ho soggiornato ad Olbia per altri due giorni, altra cena con le delizie offerte dal luogo (tutti devono degustare le cozze di Olbia), tra racconti di volti vissuti.Il rientro non ? stato facile, treno ad Olbia per Sassari dove ho cenato nuovamente tra amici, un breve pisolino in nottata sul divano di un’amica, sveglia alle 3.50, nel cuore della notte, cerco di far mente locale, nel sonno certamente lascer? qualcosa, poi penso: che importa?Stai portando con te tante cose, tra ricordi ed emozioni.
Chiudo la porta e scendo le scale, attraverso Sassari nella notte cercando la fermata del bus che mi porter? ad Alghero, il ceck-in chiude alle 6:00, tutto regolare.Dormo in aereo mentre ripenso al bagaglio sensazionale, qualcosa ho lasciato l?, ? gi?, una bella fetta del mio cuore.E stato un viaggio unico, all’insegna di persone uniche e prodotti ancor pi? singolari che solo questa terra sa dare. Non ? stato il solito viaggio ma un bel tuffo nel passato.