Dovrei ricominciare a scrivere qualcosa. Perch? un viaggio rimane dentro di noi, ma se non lo racconti ? un viaggio fatto a met?.
Partenza all’unae45 del 23, unico dato sicuro, perch? il biglietto non riporta l’ora di arrivo. Solo a bordo scopro che saremmo arrivati alle 8 del mattino successivo. Ora locale. E al momento della partenza, in quel loco, sono le 18e45. Quindi 13oree15minuti.
D’altra parte se ci fosse voluta un’ora e mezzo, probabilmente sarei stato a Napoli e non mi sarebbe sembrato di essere in un altro mondo. Forse.
Alle 8 vedo l’aeroporto di Kuala Lumpur, non penso, non osservo, non rifletto, non capisco. Non mi faccio domande. L’unica ?: quanto avr? di febbre? S?, perch? in 13 ore hai tempo anche di farti venire la febbre. Che ti sale ancora di pi? quando non fanno altro che sottoporti questionari in cui ti chiedono se negli ultimi giorni hai avuto febbre e sintomi strani. Paranoia da Influenza A (h1n1).
In aeroporto intanto vagabond?vago in attesa delle 10. Quando m’imbarco per Hanoi.
Altre 3 ore, passate fortuntamente in sonno.
Scendo e faccio immediatamente conoscenza con il clima.
La caratteristica dei paesi monsonici ? l’alternanza di abbondanti piogge, precedute da periodi secchi e afosi.
Ma Hanoi ha un clima monsonico tropicale umido e anche un piccione viaggiatore sa che giugno/luglio ? il periodo peggiore per farci un giro.
Tant’?, ormai ci sono.
Riconosco a stento mio padre, salgo in macchina, non penso, non osservo, non rifletto, non capisco. Non mi faccio domande. Solo una: mi sar? salita?
A casa. In camera. Sul letto. E buonanotte. Ore 13.40.