Pakou ? un nome esotico che nella lingua dei pescatori Bozos, una delle decine di etnie che popolano il Mali, significa “signore delle acque”. Questa associazione nasce nel 1993 con il nome di “Association Campement Bozos“ a S?gou, la seconda citt? pi? importante del Mali. Grazie ad alcuni esponenti principali della trib?, che si rendono conto di avere bisogno di una rappresentanza istituzionale per poter accedere a quei progetti volti a migliorare le condizioni di base della popolazione, ben presto l’associazione ottiene il titolo di ONG, ovvero di organizzazione non governativa ad uso sociale. Nel 1997 il nome francese di “Association Campement Bozos” viene cambiato nel nome “Pakou”.
I Bozos sono pescatori nomadi del fiume Niger, i loro villaggi si spostano durante l’anno lungo i differenti argini a seconda del livello delle acque e delle stagioni di pesca. Il loro areale di distribuzione va da Bamako a Mopti, con sparute presenze fino a Gao.
L’associazione Pakou che li rappresenta assicura loro la possibilit? di poter accedere ai servizi di base (acqua, salute, sicurezza alimentare) che molto spesso il debole stato Maliano non riesce ad assicurare.
Il Turismo Responsabile lungo il fiume Niger
Viaggiare sul fiume Niger in piroga, risalirlo o discenderlo, ? un’attivit? ed un piacere che il viaggiatore, il routard o il semplice turista occasionale non deve assolutamente perdersi. Lasciare il fiume per qualche giorno ed avventurarsi in escursioni sulle magnifiche falesie dei paesi Dogon ? altrettanto un’esperienza che chi vuole scoprire il Mali non pu? certo mancare. Cos? come le fantastiche citt? del nord, intrise di storia ed architettura, con un fianco rivolto al fiume e l’altro al deserto. Le grandi moschee di Mopti e Djenn?, l’arte, le biblioteche e l’antica universit? di Timbouctou, il mistero di Gao.
Gi? prima della nascita di Pakou i rappresentanti dell’associazione ed in particolare il suo presidente Mamadou Synayogo organizzavano spedizioni di turismo nei siti pi? affascinanti del Mali. La loro esperienza sul fiume, caratteristica di tutti i Bozos, il carisma del personaggio, “Bozofama”, cio? rappresentante dei Bozos, consentono di immergersi in pieno nella cultura del posto e di scoprirne tutti i risvolti, soprattutto quelli pi? nascosti, che in maniera autonoma e senza accompagnatore un turista qualunque non potrebbe mai apprezzare.
Per chi volesse avventurarsi nel cuore del Mali l’associazione Pakou offre differenti pacchetti di viaggio che soddisfanno tutti i palati, alcuni pi? avventurosi ed altri pi? rilassanti, tutti intrisi di natura purissima e cultura ancestrale.
Il fiume ? l’elemento principale in cui si ? immersi, la piroga ? il mezzo per apprezzarlo al suo massimo livello. Il 4×4 oppure i mezzi di trasporto pubblici collettivi assicurano gli spostamenti verso i Paesi Dogon e le gambe di ciascun viaggiatore fanno il resto, per scarpinare fino alle falesie dalla vista mozzafiato, per entrare nei mercati pi? tipici, senza mai dimenticare di aprire il cuore, attraverso il quale si entra in contatto con le popolazioni locali molto pi? di quanto si possa fare, con mani, occhi oppure con le parole.
E poi c’? il piacere personale di poter toccare con mano l’utilizzo responsabile di una parte del denaro investito nel viaggio. La certezza che questo finanzi progetti di colossale importanza, la possibilit? di visitare questi progetti, di vedere i volti delle persone che beneficiano di un pozzo, di un centro di salute, della piroga-ambulanza o di una sala di alfabetizzazione.
Pakou offre viaggi organizzati per tutti, di qualsiasi durata, da 5 giorni fino a 2 o pi? settimane, per tutte le tasche e per tutte le esigenze, vi chiede solo di metterci in controparte il cuore, il rispetto per l’ambiente e le magnifiche genti che si incontrano.
I Progetti
Nell’arco di questi 17 anni moltissimi sono i progetti realizzati dall’associazione sia in maniera autonoma che in partenariato con altre ONG locali e straniere, ma sempre e comunque con il contributo principale derivante dai viaggi di eco turismo e turismo responsabile.
Piroga-Ambulanza
L’estrema lontananza di alcuni villaggi rispetto ai centri di salute ed agli ospedali, la difficolt? di poter accedere a delle cure regolari, sono stati la spinta per l’ideazione di quello che ancora tutt’oggi ? il principale progetto portato avanti da Pakou, sia per l’impegno nel realizzarlo che per i costi finanziari ed ancor pi? per la sua originalit?. La piroga-ambulanza ? un vero e proprio centro di salute galleggiante che va a domicilio e che porta vaccini ai piccoli bimbi, medicine per gli ammalati e cure prenatali per le donne incinte. Un infermiere, un medico ed un’ostetrica compongono l’equipe dell’ambulanza, accompagnati da un guidatore esperto.
Gran parte delle risorse finanziarie dell’associazione sono investite in questa piroga, per effettuare le regolari revisioni allo scafo ed al motore, per poter pagare il personale fisso e le medicine che distribuisce.
Una percentuale fissa, pari al 25%, viene incamerata direttamente dalle quote di partecipazione ai viaggi di turismo responsabile organizzati da Pakou.
Centri di salute
Nei villaggi di Nyo e Samaflala l’associazione ha provveduto alla costruzione di 2 centri di salute. Essendo questi due villaggi posti in tratti del fiume davvero poco raggiungibili per vie terrestri dirette, l’associazione ha ritenuto necessario assicurare la salute degli abitanti costruendo queste due strutture permanenti che possono dare assistenza 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno grazie alla presenza stabile di almeno un infermiere e di un’ostetrica. I salari degli impiegati sono ricavati dall’autotassazione di villaggio.
Sale di alfabetizzazione
Se per i bambini dei villaggi Bozos le scuole sono troppo distanti da raggiungere, allora il maestro viene a domicilio. Questa ? l’idea messa in pratica dall’associazione per assicurare il minimo dell’istruzione agli abitanti del villaggio. Partendo da questo assunto Pakou ha realizzato in moltissimi villaggi delle aule attrezzate in cui al mattino i bimbi possono prendere corsi di Bambara e Francese, mentre la sera ? il turno dei lavoratori e delle donne, soprattutto quelle incinte, a cui si spiegano in particolare le basi igieniche e l’importanza di visite ginecologiche e cure prenatali.
L’insegnante ? assunto e stipendiato dall’associazione sempre con il principio della quotizzazione.
Riforestazione
L’impatto ecologico della deforestazione ? visibile in quasi tutta l’Africa saheliana e sub-saheliana. In particolare il Mali e le regioni adiacenti al fiume sono quelle pi? colpite poich? in queste zone molto spesso il legname non viene impiegato in maniera sostenibile per gli usi propri del focolare domestico, ma viene anche esportato verso le zone desertiche in cui c’? forte carenza. Il taglio forsennato ha rotto quell’equilibrio naturale ed ancestrale che consentiva di rigenerare le foreste nell’arco di un paio di decenni. Attualmente sempre pi? frequentemente si trovano terreni aridi, declivi erosi e totale mancanza di suolo, i sintomi classici della desertificazione impellente.
La strategia di Pakou per lottare contro la desertificazione ? il graduale rimboschimento di vaste aree intorno ai villaggi. Le terre prescelte per ricreare una cinta di verde attorno all’abitato sono selezionate in assemblee pubbliche e messe a disposizione da parte degli abitanti in maniera gratuita.
Viene poi stipendiato l’esperto fiorista del villaggio che mette in piedi un vivaio di circa 200-300 piante appartenenti a varie specie locali (manghi e nym su tutte) e che si occuper? di piantarle al momento in cui non saranno pi? minacciate da eventuali siccit? o dagli attacchi degli animali.
Pozzi
Ben 6 pozzi scavati ed equipaggiati per rendere ottimale l’accesso all’acqua potabile in differenti villaggi:
3 pozzi nelle scuole dei villaggi di Ti?, Kal? e Mossokorobougou
1 pozzo nell’accampamento di Kal?
1 pozzo come punto d’acqua per i viaggiatori sulla strada tra Farako e Kal?
1 pozzo presso la cooperativa di produzione di ceramiche di Kalabougou
Piscicoltura
La costruzione di bacini per l’allevamento dei pesci del Niger ha un duplice scopo, da una parte assicura dei piccoli introiti finanziari al villaggio interessato tramite la vendita del pescato, dall’altro incrementa la cassa di villaggio dell’associazione con la quale possono essere finanziati i progetti dei servizi di base.
Attualmente il bacino attivo meglio funzionante ? quello di Mi? che ? stato ricavato nel terreno argilloso precedentemente utilizzato per la produzione di mattoni in “banc?”. Vi sono allevate circa 50.000 carpe che vengono puntualmente rivendute ogni 8 mesi. La vendita del pesce ? la principale fonte di sovvenzione del dispensario di villaggio.
Molti altri villaggi si apprestano a mettere a punto un bacino di piscicoltura ma quest’attivit?, in rapporto ad altri interventi, ? molto pi? costosa e di difficile gestione.
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