Gli abitanti dell’isola di Pasqua, piccolo paradiso terrestre disperso nell’Oceano Pacifico a 4.000 chilometri da Santiago (Cile), non vogliono pi? n? turisti n? immigrati. Su 5.000 abitanti, i 1.300 elettori aventi diritto, hanno approvato, con un grande maggioranza, una riforma che pone una serie di vincoli all’ingresso sull’isola.
Gi? lo scorso agosto gli abitanti del luogo, in maggioranza di origine polinesiana, avevano bloccato per due giorni l’aeroporto per chiedere una limitazione alla durata dei soggiorni turistici e contrastare i flussi migratori. Da allora, infatti, il governo di Santiago ha introdotto delle “carte migratorie” per regolare gli arrivi sull’isola e irrigidire – dopo le consultazioni avvenute a fine ottobre – tutte le normative che consentono di sbarcare a Rapa Nui (l’isola di Pasqua ? cos? chiamata nella lingua nativa e significa grande isola/roccia).
Grazie a queste nuove disposizioni gli abitanti dell’isola possono salvaguardare e custodire la loro cultura, il loro patrimonio e l’ecosistema dell’isola dall’impatto negativo del turismo e dell’immigrazione.
S. Elisa Cutuli
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