RACCONTO DEL VIAGGIO FATTO LO SCORSO AGOSTO CON ITINERARIO SIVIGLIA-LISBONA.
Arriviamo a Siviglia che ? gi? notte. Il noleggio di un’auto si rende necessario visto che il nostro tour ci porter? fino a Lisbona passando per Cadiz e l’Algarve.
Abbiamo rinunciato al TomTom e allora per arrivare al nostro piccolo albergo in centro ci affidiamo al nostro primitivo senso dell’orientamento e ai passanti che ci aiutano con molta cortesia a trovare l’albergo.
La prima serata a Siviglia ci regala un bar in una piazza brulicante di gente. Scegliamo di assaggiare la tortilla della casa e di bere una birra locale. Un connubio perfetto.
L’indomani visitiamo Siviglia a piedi e di tanto in tanto ci sediamo in qualche caff? per rinfrescarci sotto le tende bianche poste all’esterno dalle quali spruzzano vapore acqueo sui clienti. Si respira allegria in ognuna delle strade e delle piazze del centro storico.
Il solo passeggiare per il centro di Siviglia ? un piacere. Affianco alla Cattedrale e all’Alcazar si apre l’antico quartiere medievale di Santa Cruz fatto di case con il patio interno e stretti vicoli ombreggiati. Ci fermiamo a pranzo in un tipico bar di tapas lasciandoci stuzzicare dai tanti assaggi scelti volutamente a caso dal men?!
Nel pomeriggio si parte per Cadiz una citt? che si estende a cuneo sul mare con alte mura color sabbia. Dopo qualche ora di auto siamo gi? nella superba cittadina affacciata sull’oceano. Cadiz ? ricca di un fascino decadente e le case bianche sono screpolate dal vento e dal sole. I negozi sembrano quelli degli anni ’80 con vetrine polverose e demod?.
Passeggiando lungo le mura di Cadiz ci imbattiamo ne “La Cala”, la spiaggia cittadina dove gli abitanti di Cadiz si godono le fresche acque atlantiche al riparo degli scogli antistanti la costa.
Mi incuriosisce un gruppo di ragazzi. Potrebbero avere 14 anni e giocano in spiaggia con una semisfera di gomma appoggiata sulla sabbia. A turno saltano su questa palla e, rimbalzando, fanno delle evoluzioni in aria.
A Cadiz la sera ? pi? fresca che a Siviglia, qui si sente l’aria dell’oceano e allora dobbiamo indossare una giacchetta per mangiare per strada un gustoso fritto di pesce.
All’indomani ci mettiamo in strada per raggiungere il Portogallo. Le strade in Andalucia sono comode e ben servite. Arriviamo in poche ore al confine con il Portogallo che si estende lungo il fiume.
L’Algarve si presenta subito con la sua vocazione turistica forte e acerba. Sono molti i cartelli per strada che ci danno il benvenuto e alla radio le stazioni portoghesi trasmettono il Fado regalandoci il sapore della suggestiva malinconia lusitana.
La prima tappa ? Tavira, piccolo paese con un delizioso centro medievale che si distende nel lungo fiume gremito di barchette di pescatori.
Camminando nelle vie di Tavira ci sembra di vivere la realt? di qualche decennio fa, mi colpisce l’interno di un salone da barbiere con quelle poltrone che avevo visto solo nei vecchi film in bianco e nero.
Curiose di confrontarci con la popolazione locale entriamo in un piccolo bar gremito e rumoroso sperando di poter assaggiare il cibo locale. Arriva la signora che gestisce il bar con un simpatico grembiule bianco e ciabatte ai piedi e mi spiega cosa si pu? mangiare. Facciamo molta fatica a capire il portoghese che, al contrario dello spagnolo, ci sembra molto meno vicino all’italiano. Un uomo seduto al tavolino di fianco al nostro ci aiuta a tradurre il “men?” e decidiamo per un ottimo stufato di carne con patate e verdure tutto accompagnato con del vino locale. Nel locale siamo le uniche turiste, il resto degli avventori sono lavoratori di Tavira rumorosi e allegri.
Assaggiamo anche il distillato locale e un ottimo caff? “all’italiana”. Rimaniamo piacevolmente sorprese dal conto. Paghiamo solo 4 euro a testa!
Il nostro viaggio continua attraverso la meravigliosa costa dell’Algarve. Il paesaggio ? ricco di verde che si alterna alla vista sul mare e sui colli lontani.
Arriviamo nel primo pomeriggio ad Albufeira e raggiungiamo un gruppo di nostri amici itineranti che si trovano nella spiaggia di Coelha a pochi chilometri dal centro di Albufeira. Per raggiungerli dobbiamo fare un bel pezzo a piedi in sentieri che costeggiano tante piccole insenature che l’oceano ha scavato tra le falesie. Uno spettacolo di forme scavate dal vento e dall’oceano che abbracciano piccole spiagge di fine sabbia gialla.
Le spiagge sono quasi deserte e noi raggiungiamo quella pi? distante dove non c’? nessun’altro bagnante oltre a noi. La sensazione ? quella di essere finiti in un’isola deserta.
In serata ci dedichiamo ad Albufeira. Una deliziosa cittadina appollaiata sul mare dalle bianche case basse e assolate che di sera brillano ancora del riflesso del sole e del mare. Dopo una doccia energizzante e bruciate dal sole del pomeriggio, ci incamminiamo verso il centro di questo piccolo centro turistico.
La piazza centrale di Albufeira ? affollata di gente. Famiglie, giovani e meno giovani passeggiano per i negozietti prima di sedersi ai ristoranti con i tavolini all’aperto. Sono molti i laboratori d’artigianato locale; anche io mi fermo ad acquistare un coloratissimo scacciapensieri fatto con le conchiglie delle spiagge locali.
Dopo aver girato nel dedalo di viuzze brulicanti, scegliamo di sederci a mangiare a un tavolino all’aperto. A una certa ora sono tanti i locali che fanno musica dal vivo con band di ogni sorta.
L’indomani ci svegliamo presto perch? ? prevista la partenza per Lisbona. Viviamo ancora l’incanto di Albufeira con una gustosa colazione sulla spiaggia della cittadina e poi ci avviamo per imboccare l’autostrada verso Lisbona.
Raggiungiamo Lisbona in poche ore attraversando campagne e colline verdi e rigogliose grazie al clima piovoso di questa zona. Di tanto in tanto attraversiamo piccoli paesini dalle casette bianche e nelle loro vicinanze mandrie di buoi che pascolano sornioni e stretti l’uno all’altro come a proteggersi.
Non vedo l’ora di raggiungere Lisbona, ? da tanto che sogno di vederla. Attraversando il ponte sul Tejo (Tago) non trattengo l’emozione di riconoscere il profilo di Lisbona che si staglia elegante arroccata sui suoi colli. Vista da qua si pu? riconoscere la sua antica potenza e le sue bellezze ancora custodite tra cielo e mare.
Ci sistemiamo in fretta in albergo per poi raggiungere il centro. Prendiamo la metropolitana che ci dice subito quanto Lisbona, dietro a un’apparente elegante decadenza, sia invece una citt? dalle strutture moderne e funzionali. La metropolitana, infatti ,? efficiente e moderna. Arriviamo alla fermata Baixa Chado, dove troviamo molti negozi, bar e tantissima gente tra turisti e non. Lisbona ci sembra da subito incredibilmente bella e non facciamo altro che sgranare gli occhi sui palazzi che arredano la nostra passeggiata. Davanti a uno di questi ci dobbiamo fermare per studiare gli azulejos che ne decorano la facciata e che brillano di cielo.
Girare per Lisbona ? un’epifania per lo spirito e per il corpo. Capiamo subito che i tre giorni che passeremo a Lisbona saranno soprattutto giorni di fatica per le arrampicate sulle “rua” che si snodano su e gi? per la citt?.
La sera ci dedichiamo alle luci del Barrio Alto, un quartiere caratterizzato da una impressionante movida notturna. Entriamo e usciamo dai locali, tutti diversi per stile e frequentatori. Nella nostra passeggiata facciamo anche l’esperienza del tram giallo elettrico, il mitico tram di Lisbona d’epoca con gli interni in legno. Per una salita di circa 400 metri paghiamo ben 3,50 euro, per la discesa optiamo per rincorrere il tram a piedi trotterellando e seguendo il suo passo di ferro e frenate cigolanti.
L’indomani ci visitiamo l’Alfama, la parte pi? antica di Lisbona che al tempo della dominazione araba era l’intera citt?. La salita ? molto faticosa e le stradine che salgono al castello di San Jorge formano un labirinto dove le uniche direzioni riconoscibili sono quelle di sopra e sotto suggerite dalla pendenza. Questo quartiere ci inebria di storia e di profumi di cucina. Sono tanti i gattini per strada che ci osservano mentre ansimanti e curiose scopriamo un nuovo vicolo e una nuova vista mozzafiato attraverso il profilo di due balconi.
Arriviamo al castello e ci fermiamo un po’ nel rione che un tempo doveva essere di pertinenza del castello. Dopo aver ripreso fiato ci rituffiamo nelle stradine in discesa fino al Chapito, un’associazione culturale che nella sua terrazza con vista mozzafiato serve anche dei fantastici piatti di pesce. Ci sediamo e ci godiamo la vista di Lisbona che dalla nostra terrazza si snoda tra vie e palazzi colorati fino al Tejo. Il pranzo ? solo un pretesto per rimanere sospese sul cielo di Lisbona.
L’ultima sera a Lisbona decidiamo di scoprirne la voce e il lamento ascoltando il “Fado” in un piccolo ristorante defilato dal centro. Il men? ? ricco e gustoso di piatti tipici e poco dopo l’assaggio del primo inizia lo spettacolo del fado, un’esperienza che ci prende al cuore come non avremo immaginato. Facciamo amicizia con due signori brasiliani che siedono affianco a noi e con loro dissertiamo sul significato della parola Saudade e della sua espressione nel Fado.
Ci spiegano che la Saudade ? quando si sente un sentimento di malinconia per qualcuno che non c’? pi? ma di cui tuttavia sentiamo la presenza.
Rimango ammaliata da queste parole e rifletto sul nostro concetto di malinconia per qualcuno che non c’? pi? e del quale avvertiamo un’insistente sensazione di assenza e non di presenza. La loro Saudade si trasforma in creativa lirica di canto e versi, che rappresenta ci? che si tiene costantemente con noi anche quando non c’? pi?.
L’ultimo giorno in Portogallo lo dedichiamo al mare di Caiscais dove proviamo il surf nella lunghe spiagge ventosa del Guincho. Nonostante sia Agosto, in spiaggia tira un’aria che fa rabbrividire la pelle e l’acqua ? gelida in confronto a quella delle nostre spiagge. Ci forniscono di un mutino per affrontare il trauma del bagno in quelle acque dove la corrente ? forte e crea molte onde. Sono tanti quelli che fanno surf in quella spiaggia e io con loro mi diverto e combatto con la forza del mare per domarla sotto la mia tavola.
Il giorno dopo ? il giorno della nostra partenza.
Siamo stanche e gi? inondate di Saudade per questa terra dai mille colori e suoni e che rimarr? nei nostri ricordi con quella magica malinconia che ci ha incantato.