“Treehouse”, qui mi sveglio, sulla mia prima casa sull’albero, Katia ? gi? uscita dal suo sacco a pelo e dalla zanzariera e scatta foto affacciata al parapetto. Sotto di lei 20 metri di tronco attorno al quale si annodano liane e rampicanti. Tutto intorno altri alberi altissimi, alcuni sgombri, altri con altre casette come la nostra.
Il complesso “treehouse” ? qualcosa di meraviglioso, un piccolo villaggio autonomo per acqua e luce. Tanti tubi nascosti tra gli alberi canalizzano l’acqua dalle cascate a monte e, per gravit? l’acqua risale fino al rubinetto del bagno ricavato sull’albero. Un tavolinetto nell’angolo fa da salotto e la voglia di restarsene accoccolato l? sopra ? davvero forte.
La zona ristorante ? ricavata sotto una tettoia di legno con una casetta a fare da cucina. E’ un posto magico, proprio sotto l’ultimo dei 7 salti che fa la cascata della Tigre, tra vortici d’acqua, spruzza e nebbiolina diffusa tra mille arcobaleni. La sua cascata gemella, quella della Scimmia, che dobbiamo ancora esplorare, ? la met? di oggi. Ma solo dopo la colazione attorno al fal?.
Home e Ham stanno gi? divorando il loro riso glutinoso e ci sorridono dietro la tazza del caff?. La colazione non ? stato il primo gesto quotidiano, il primo ? stato la zip-line, s? proprio cos?, niente scale per uscire dalla casa sull’albero ma solo un altro cavo che, opposto a quello d’entrata della sera precedente, ci riporta in basso, verso madre terra.
Si ? abituati a scegliere la maglietta o il jeans da indossare al mattino qui invece bisogna scegliere l’imbragatura adatta, geniale.
Il trekking quotidiano ci porter? a valle, scenderemo lungo il fiume che si forma dalla cascata della Tigre e ci avvieremo verso la cascata della Scimmia che ci faremo scorrere sopra, sotto , di lato, in una serie infinita ripetuta di 4 zip-line che rappresentano davvero il cuore della giornata.
E’ vero che siamo abituati alla sensazione gi? da ieri ma quelle di oggi sono davvero da brivido, 300 metri di lancio, poi 350 e poi 400 per finire. Un minuto intero di volo ad accelerazione progressiva, adesso capisco a cosa servivano qui legnetti ricurvi che Home chiamava freno, sono l’unico modo per rallentare e non lasciarsi prendere dalla voglia di decollare.
Il pranzo ? a bordo fiume, su una roccia che accoglie le nostre foglie di banano che fanno da tovaglia ed i mille involtini di pesce, salse e Kwa Niawo. I piedi entrano nell’acqua fresca, la voglia ? quella di tuffarsi e bagnarsi ma le rapide pochi metri pi? a valle lo sconsigliano. Home ci consigliano di non disperare perch? al ritorno ci far? fare il bagno in un posto stupendo. Ed ? davvero cos?, perch? la salita ? dura, un’ora di arrampicata in un sentiero semi-verticale, ? finita la pacchia della discesa in zip-line. Ma ritornare al lodge sotto la cascata e tuffarsi nelle piscine naturali sotto di essa, sentire il fragore nelle orecchie, bagnarsi il viso con l’acqua polverizzata e passeggiare dentro un arcobaleno valgono tutte le scalate di questo mondo.
Bagnandomi sotto la cascata della Tigre riprovo le sensazioni dell’Amazzonia, vecchie di 5 anni, ma sempre in fondo al cuore. La giungla del presente e la selva nella memoria si fondono in un tutt’uno inesplicabile, un mix di stupore e sballo psichedelico senza l’uso di droghe, anche perch? l’oppio proprio non sono riuscito a trovarlo, e comunque Home e Ham non me lo avrebbero mai fatto usare.
E meno male che droghe e alcool siano assolutamente vietati in questo posto, non solo per una questione di sicurezza, ma soprattutto perch? si altererebbe la visione di qualcosa gi? di per s? cos? profondo e cos? perfetto.
I colori non hanno bisogno di ritocco al fotoshop, la musica della natura non passa da un equalizzatore ed anche le facce, la mia e quella di Katia, sembrano pi? belle di quelle che ci ha fatto madre natura, perch? in questo momento siamo nel suo grembo, madre natura ci tiene in braccio, ci bacia, ci accarezza e ci protegge come due bambini. E come tutti sanno, agli occhi di una mamma, i propri bambini sono sempre i pi? belli di tutti.
Day 1 – Day 2 – Day 3 – Day 4 – Day 5 – Day 6 – Day 7
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This trip is the 3rd Prize of the Mynatour Ecotourism Contest. Mario has been voted the 3rd winner of the last Mynatour ecotourism contest sponsored by Teamworkz – Laos part of whl.travel.