Spettacolo di una terra vista dal mare, spettacolo del mare visto stando a bordo di Feeling.Probabilmente non riuscir? a scrivere pensieri vagamente vicini alla realt?, non sar? capace di descrivere in maniera dettagliata ci? che sono stati quindici giorni in barca a vela circumnavigando la mia terra, la Sardegna.
In mezzo al mare, ad ammirare la maestosit? della natura in un silenzio cos? profondo, tanto da farti sentire inebriato, disorientato, leggero … sospeso in un incanto ….
Io, Enrico e Feeling, ma anche una piantina di basilico, al risveglio molliamo gli ormeggi dal porto turistico di Torre Grande, Oristano, dopo una piacevole serata terrestre in compagnia dei nostri amici.
Ma ora dimentichiamo di esser terrestri, la terra la apprezzeremo dal mare molto spesso in lontananza per goderci l’infinito blu.
Facciamo vela verso Sud, Direzione Carloforte, finch? Eolo soffia navighiamo in totale armonia con la natura, ? fantastico! Cos? fantastico che, all’altezza di Funtanamare, alcuni delfini decidono di nuotare affianco a Feeling.
Le dorate dune di Torre dei Corsari, Piscinas e il Pan di Zucchero sono solo alcuni degli interessanti panorami che si stagliano di fronte a noi.
Percorriamo 50 Miglia, e dopo dieci ore di navigazione durante le quali soddisfiamo la nostra fame con degli ottimi meloni del Sinis, la cui buccia posso con tanta libert? far volare per mare, arriviamo a Calasetta dove divoriamo dell’ottima Fain? di ceci!
Dormiamo in rada, Feeling ? colorata dal rosso del tramonto, profuma di salsedine e la brezza della sera ci accarezza sul finire del giorno. Dormire in rada ? per me una gioia immensa!
Pochissime soste in porto durante il nostro viaggio, solo quelle strettamente necessarie per poter far un po’ d’acqua. L’acqua dolce la usiamo solo per le docce, una ogni due giorni circa, in cucina e per le pulizie riusciamo a cavarcela con l’acqua di mare.
Semplice ed essenziale ? la vita che si conduce in barca, poche cose, spazi ridotti. All’apparenza limiti ben definiti ma, davanti a noi si aprono spazi infiniti sia fisici che mentali.
Passiamo una giornata particolare attorno all’Isola di San Pietro, dove esploriamo le grotte di Mezza Luna in compagnia di cari amici. Abbiamo deciso di portar con noi una canoa gonfiabile che ci permette di infilarci nella pi? stretta delle insenature della costa. Niente tender, nessun motore borbottante e nessun ingombro superfluo!
La mattina seguente lasciamo Carloforte, Eolo ? impazzito, maestrale a trenta nodi con raffiche che sfiorano i quaranta sotto capo Teulada, eccitante e divertente, probabilmente ho la spensieratezza di un’incosciente ma, al mio fianco Enrico, abile navigatore, fronteggia la situazione nel migliore dei modi.
“Vento e onde sono sempre dalla parte dei navigatori pi? abili .” Edward Gibbon
Ancoraggi difficili e continui, un dondolio ininterrotto durante la notte trascorsa all’ancora di fronte la spiaggia di Tuarredda.
Al risveglio un tuffo dove l’acqua ? pi? blu e si riparte verso nuove mete, il giro continua, siamo a 80 miglia percorse per il momento, sul mio diario di bordo scrivo: …dormire, mangiare, poi ancora dormire ed ancora mangiare… Navighiamo verso Villasimius, il vento ? calato.
“La vela ? una religione.ha i suoi riti. Se fa bello, fa bello. Se c’? vento, c’? vento. E se non c’? vento, si aspetta, si sorveglia. Hai fame, mangi. Hai sete, bevi. Ti prende sonno, dormi. ? una scuola di pazienza.”
Bernard Moitessier
Sette ore di navigazione e ci immergiamo con maschera e pinne nell’acqua turchese che bagna la Spiaggia del riso. Spettacolo della natura, vedo attraverso la mia maschera, con una profondit? di almeno dieci metri d’acqua, sabbia bianca come la neve!
Il nostro primo porto dopo cinque notti in rada, sono restia, ? la notte di San Lorenzo, probabilmente in mezzo al mare si vedrebbero molte pi? stelle cadenti.
Maby, una goletta a vela del 1944 ? il veliero che ci ha ospitati quella notte, Maby ? incredibilmente bella, con degli amici passiamo alcune ore distesi in coperta a chiacchierare e cercar di veder qualche stella, non siamo in rada ma, sono estremamente felice!
? mattino, sistemiamo tutto e si riparte.
Diversi tentativi di pesca durante il nostro viaggio ma, l’unica cosa che siamo riusciti a pescare ? una tavola di kitesurf dispersa per mare,niente male ma poco commestibile!!!
Percorriamo molte miglia, cerchiamo un posto speciale dove dormire.
Al tramonto, cielo tinto e luna piena, caliamo l’ancora all’isolotto d’Ogliastra di fronte a Santa Maria Navarrese. E’ magia!!
Come sempre si dorme in rada, a pochi metri da noi un’unica barca.
Dopo cinque giorni di viaggio ho trovato un certo equilibrio, durante la navigazione sono addirittura riuscita a preparare delle ottime crepes, la nostra cena!
Non avendo nessuna esperienza in barca a vela cerco di rendermi utile come posso, anche se ne combino di ogni genere e specie, appena mi distraggo un attimo sotto coperta vola di tutto!
Abbiamo bisogno di far un pochino d’acqua, a Santa Maria Navarrese ci appoggiamo in transito per un oretta circa.
Enrico resta in barca, io volo al paesello per prender un pochino di pane fresco, del latte e un lenitivo per la pelle visto che siamo completamente cotti dal sole.
Sole, sole, parecchio sole! Un pannello solare e, perch? no, un generatore eolico renderebbero Feeling pronta a tutto!!!!
Pronti, si riparte, ? la volta della Costa di Orosei.
Sulla mia cartina e sul mio diario pochissimi commenti, tuttavia nella mente dei ricordi meravigliosi! La Maestosit? della natura ? tale da lasciarci completamente senza parole, ore di silenzio ad ammirare…
Alla sera arriviamo nella caletta di Siniscola, si dorme in mezzo al mare.
Mi sembra un sogno, anzi ? un sogno!!! Possiamo far a meno di tutto ci? che c’? a terra!
Rotta verso Tavolara, il mare improvvisamente ? irrequieto ma non c’? una bava di vento! Eccoli i giganti del mare, barconi di dimensioni disumane che viaggiano a velocit? spaventose. Siamo alquanto turbati, fortuna che siamo arrivati a Tavolara, montagna dalle pareti di roccia bianca a picco sul mare. Inutile ribadire che vediamo ogni giorno meraviglie indimenticabili!
Per mare c’? troppa confusione in questi giorni, decidiamo di trascorrere qui il Ferragosto.
Al risveglio rocce di granito rosa davanti ai nostri occhi, siamo a Porto Taverna, qui la nostra canoa ? davvero indispensabile! Ci raggiungono mia sorella, un’amica e con loro una valanga di cibo!
Passato il ferragosto salpiamo verso La Maddalena. Dopo tanti giorni di solo mare, ci fermiamo e visitiamo l’isoletta della Maddalena. Non siamo affatto stabili sulla terra ferma, barcolliamo da una parte all’altra, siamo davvero disorientati. Poche ore e rientriamo in barca, inizio gi? a sentire che gran parte del viaggio ? compiuto ma, prossima meta ? l’isola dell’Asinara, mi ritorna immediatamente il sorriso!
Proseguiamo verso la spiaggia della Pelosa dove passeremo la notte. Qui Incontriamo Al Nair, una barca di nostri amici. Caff?, del buon mirto fatto in casa, quattro chiacchere e crollo fra le braccia di Enrico.
Una giornata all’Asinara, acqua limpida, ci immergiamo e attorno a noi tantissimi pesci, sembra proprio surreale ma, invece, ? un’area marina “ben Protetta”! Con la canoa raggiungiamo l’isola, ci addentriamo fra la ricca vegetazione, ed ecco un asinello bianco in lontananza.
Alla sera decidiamo di partire verso Alghero, navigazione notturna. Emozionante, affascinante, intima, navigare al chiaror di luna ? stato spettacolare! Passiamo Capo Caccia a mezzanotte e pochi minuti dopo, siamo in rada a Porto Conte, Alghero, ultima tappa di questo magico viaggio.
Dopo 430 Miglia nautiche percorse quasi interamente a vela, l’avventura ? giunta al termine…
Unu girigheddu e arroda!