Ryszard Kapucinsky scrisse nel suo “In viaggio con Erodoto” che una delle sensazioni pi? emozionanti da provare ? quella di attraversare una frontiera. Quel limite geo-politico che divide due stati pu? essere una valle, un fiume, un monte oppure… nulla. Spesso ? solo una linea su una carta geografica e se lo chiamiamo confine (dal latino cum + finis) vorr? dire che da una parte qualcosa sta s? finendo, ma dall’altra qualcos’altro di certo sta iniziando.
E’ proprio qui che comincia il mio viaggio, al confine della Thailandia, l? dove la sua fine determina l’inizio del Laos. Non ci si poteva proprio arrivare in aereo, non poteva essere giusto perdersi il gusto di prendere un treno notturno che da Bangkok mi portasse fino a Ubon Rachathani e poi da l? con i mezzi locali raggiungere il posto di frontiera.
E’ stato invece giusto caricarsi lo zaino in spalla, farsi bollare il passaporto con l’ennesimo visto di uscita thailandese e percorrere a piedi il tratto che separa (o unisce?) i due stati. In quei 500 metri si sente l’emozione di cui diceva Kapucinski, l’essere nella terra di nessuno, come nel duty free di un aeroporto, ma senza percepire il freddo dell’aria condizionata e senza vedere le fredde vetrine dei negozi. Si sente invece il calore del sole che non ? Thailandese n? Laotiano, ? sole, si nota che il verde delle piante ? brillante tanto quello che ci si lascia dietro le spalle e che la gente sorride allo stesso modo.
E’ in quel preciso istante che ci si emoziona perch? si capisce che per quanto le carte geografiche vogliano dividere in realt? non posso far nulla contro la natura che unisce. A passare la frontiera siamo in due, io e Katia, compagna di viaggio, amica, sorella, fotografa e tanto di pi?. Senza di lei avrei ben poche immagini da far condividere al resto del mondo, perch? le sue foto parlano come nessuna mia descrizione potrebbe mai fare. Di solito se scendo da un aereo, sulla scaletta, chiudo gli occhi per un lungo minuto e respiro a pieni polmoni, per sentire l’odore del posto, il calore bruciante del deserto, i miasmi tropicali, la prateria bagnata, o il freddo della montagna. Quando invece attraverso una frontiera a piedi la prima cosa che faccio ? bere. Farmi accogliere da una tazza di latte appena munto, o dall’acqua del torrente vicino, ma a Vang Thao il primo liquido che incontro ? quello in bella mostra su una bancarella a lato della strada, ? rosso fiammante, ed ? grappa di riso, alle 9 del mattino ? davvero un piacere.
Raggiungere Pakse, la citt? capoluogo della regione e base per i nostri prossimi 6 giorni di viaggio, ? davvero un piacere, soprattutto se fatto a bordo di un Tuk Tuk, il classico camioncino locale con il cassone modificato per accogliere i passeggeri che si godono il vento in faccia, e che si divertono se uno dei tanti pezzi meccanici si dovesse rompere durante il viaggio. Il nostro divertimento ? stato quello di veder staccarsi il semi-asse, vedere l’autista scendere a raccogliere i pezzi, metterseli in tasca, fermare un taxi di passaggio, metterci a bordo di quello e benedirci per il prosieguo del viaggio, il tutto sempre con il sorriso stampato.
A Pakse la Teamworkz, il tour operator che mi ha offerto questo viaggio vinto quasi un anno fa, ci ha messo a disposizione il pi? bell’hotel della citt?, il Champasak Palace risana e rifocilla dopo la notte in treno e quasi quasi invita a rimandare tutto al giorno dopo, alla crociera sul grande fiume, il Mekong, ma ? proprio quel fiume dalle acque marroni e placide che ci richiama ad uscire. E se il fiume chiama, il sole che tramonta semplicemente sussurra, come facevano le sirene con Ulisse, diventa cos? impossibile non andare a farsi rapire dalla citt?, dal What incantato con i monaci in preghiera, dalle vie cariche di odori, colori e suoni, dalla pace dello scorrere del fiume. Domani verremo a navigarti un po’, per il momento scorri Mekong, scorri e preparati ad accoglierci.
Day 1 – Day 2 – Day 3 – Day 4 – Day 5 – Day 6 – Day 7
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This trip is the 3rd Prize of the Mynatour Ecotourism Contest. Mario has been voted the 3rd winner of the last Mynatour ecotourism contest sponsored by Teamworkz – Laos part of whl.travel.